lunedì 29 marzo 2010

lezione 5, 12.01.10

Analisi compositiva collettiva dei carnet di viaggio


Siamo tornati dalle vacanze, e ci siamo scambiati i racconti e i carnet.
ogni quaderno era diverso e con dei tratti peculiari che è stato molto interessante analizzare insieme. Le questioni emerse sono tantissime, e hanno a che vedere con la natura stessa del disegno e della rappresentazione della realtà attraverso il disegno.
proviamo ad elencarne qualcuna, a titolo di esempio e di stimolo per riflessioni progettuali personali:
* l'impaginazione e la "grafica": un disegno è una composizione nello spazio di un foglio. la scelta della dimensione e del rapporto tra gli elementi dentro la pagina bianca influenza moltissimo la comprensione o l'evocazione di un meccanismo, di uno spazio, di un progetto. anche all'interno di un quaderno di schizzi, il rapporto tra le immagini è qualcosa che emerge agli occhi dell'osservatore, che tenderà a guardare la pagina nel suo insieme. posta l'assoluta libertà del foglio di appunti sparsi e disordinati, in un disegno definitivo la variabile "grafica" è un aspetto importante da prendere in considerazione.
* la scrittura: inserire tra i disegni delle parti di testo può a volte arricchire il disegno, altre sminuirne la potenza. le parole aggiunte al disengo possono essere degli appunti sul funzionamento di qualcosa, una precisazione tecnica o delle note a margine di un'esperienza. anche il testo entra a far parte della composizione globale della pagina. per questo l'importanza della scelta della posizione dei blocchi di testo, del corpo del carattere e del tipo di font è fondamentale. scrivere a mano è molto diverso da scrivere a macchina, a trasferelli o con il computer. e anche nella scrittura a mano, va fatta una ricerca e degli esperimenti per trovare un carattere personale che non sia da diario dei segreti ma faccia emergere subito il carattere "progettuale" della pagina.
* il rapporto immagine disegnata-immagine fotografata è molto interessante. mettere in relazione immagini e disegni richiede molta attenzione perchè il rischio è che una bella fotografia uccida un disegno o viceversa che un bel disegno metta in secondo piano una fotografia. la relazione che si instaura è interessante quando c'è interdipendenza concettuale tra le due immagini, ed esiste un bilanciamento anche grafico negli espedienti di disposizione (dei riquadri, delle frecce ...). interessante quando si provano dei montaggi di disegni che si trasformano in immagini o inserti reali in disegni fatti a mano. (questo discorso può essere valido anche per l'inserto di oggetti reali incollati sul foglio)
* la narrazione è importante: è una narrazione anche il libretto di montaggio di un armadio, in qualche modo. è qualcosa che si sviluppa o qualcosa di autoconcluso al cui interno ci sono elementi che suggeriscono storie e relazioni al di là della singola immagine. la narrazione può procedere all'interno del foglio, può influenzare il foglio e la sua dimensione, o il numero di fogli successivi. può essere rappresentata una scansione temporale o un percorso dove sono messi in rilievo alcuni punti salienti.
* la messa a fuoco. come si è già detto, fare un disegno significa operare delle scelte, una dopo l'altra. la messa a fuoco è una delle scelte principali: cosa decido di raccontare nel dettaglio e cosa lascio sfumato sullo sfondo, posto che voglio dare un accento nel mio disegno e non rappresentare una veduta iperrealista alla Canaletto. lo sfondo, il livello di dettaglio, l'intorno e il contesto, il fatto che ci sia una figura umana che si muove nello spazio e usa degli oggetti o che gli oggetti si muovano "da soli" dentro uno schema: sono tutte scelte importati per il disegno che si vuole fare.
* la dimensione e la qualità del foglio sono un altro elemento fondamentale: tanti piccoli foglio 10x10 centimetri creano una lettura e un ritmo narrativo molto diverso da un unico foglio lungo 5 metri (come sarà ancora diverso se nel mio unico foglio disegno quattro riquadri uguali oppure se faccio "fluire" il racconto disegnato in una sorta di spirale e frecce). anche il tipo di foglio è una variabile: che sia rosso disegnato in bianco, che sia da acquerello (ed è bene testare la tecnica che si vuole usare sul foglio che si intende utilizzare: ogni tecnica ha un tipo di carta che riesce a valorizzarla più di un'altra) o da stampante...
* di pari passo segue la tecnica scelta: che sia a carboncino, a pennarello, a matita, ad acquerello, ogni cosa da un carattere preciso al disegno, al di là del soggetto rappresentato. un disegno a gessetto ha un valore di "tono" e di "calore" ben diverso da un disegno a "filo di ferro" preciso e asettico.
* il linguaggio di rappresentazione: la scelta generale del "come" raccontare, in questo caso, un viaggio. su cosa concentrarsi, quali dettagli far emergere, cosa disegnare e cosa invece scrivere, quali riflessioni appuntare e quali tralasciare. che tecnica usare e che "stile" scegliere per disegnare.

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